Una variopinta selezione di decorativi Arpa invita i visitatori a interagire con il percorso espositivo di Palazzo del Fumetto International Museum of Comic Art.
Palazzo del Fumetto a Pordenone è uno dei pochissimi musei in Europa interamente dedicati al fumetto. Nonostante sia considerato la decima arte, il fumetto viene spesso associato di più a un passatempo. Eppure, la sua storia risale a millenni fa, basti pensare ai disegni nelle Grotte di Lascaux (oltre 17.500 anni fa), un perfetto esempio di gigantesco fumetto primordiale.
Per raccontare l’evoluzione di questa popolarissima forma d’arte a cavallo tra narrativa e illustrazione, lo studio Corde Architetti Associati di Sacile (Pordenone) ha strutturato un allestimento basandosi sul concetto della griglia grafica, proprio come in un fumetto. Le pareti espositive presentano diversi quadranti che chiamano i visitatori all’azione, scoprendo tra ante e cassetti una sorprendente varietà di contenuti. Un mondo di opere, riproduzioni, libri e altri oggetti, si nasconde tra i vari “scrigni” suscitando emozioni e ricordi.
Photo: gerdastudio
Attraverso il mix di colori e la morbidezza dei materiali Arpa che richiamano la texture e la cromaticità del fumetto, il design diventa quindi un conduttore fondamentale per stimolare l’interattività dello spazio.
Studiare un design espositivo che racconti in modo coinvolgente una forma d’arte così diversificata e ibrida, sembra essere una bella sfida. Qual è stato il vostro punto di partenza e d’ispirazione?
Il fumetto è per sua natura un’arte che nasce per essere riprodotta e questo bisogno trasferisce più vincoli agli sceneggiatori e ai disegnatori: uno di questi è la necessità di lavorare con vari tipi di formati e gabbie grafiche, che cambiano a seconda delle epoche, dei paesi, delle tecniche di stampa e delle scelte editoriali.
Questa diversità di formati è la chiave di lettura che il Palazzo del Fumetto ha scelto per narrare la storia del fumetto, e ci è sembrato naturale utilizzare una gabbia grafica per organizzare le pareti allestitive del museo, che diventano così una successione di grandi tavole dove ogni riquadro presenta contenuti di formati e media diversi.
Il concetto di scoperta e interazione con lo spazio accompagna tutta l’esposizione. Come si sviluppa l’interattività all’interno di Palazzo del Fumetto?
Al Palazzo del Fumetto la call to action è il motore del percorso espositivo e ha lo scopo di attivare i visitatori rendendoli protagonisti, non spettatori, con l’utilizzo di media e tecnologie diverse.
Le pareti allestitive rivelano subito alcuni contenuti attraverso le gabbie grafiche, ma la maggior parte sono suggeriti o nascosti. In questo modo la visita del museo si trasforma in un’esperienza attiva, dove il visitatore per esperire i contenuti deve fare più cose come ruotare pannelli, aprire cassetti, ante, estrarre pannelli, premere pulsanti, interagire con gli schermi. Una pratica che garantisce coinvolgimento, attenzione e facilita l’apprendimento.
In un progetto in cui il design è fatto per essere toccato e scrutato in ogni suo “pertugio”, la scelta dei colori e dei materiali è fondamentale. In che modo le superfici guidano il visitatore nel percorso museale?
La superficie esterna delle pareti ha un colore neutro che ben si intona ai colori degli spazi esistenti, in particolare alla tonalità del pavimento in legno esistente. Ogni sala però rivela all’interno delle pareti colori sempre diversi, che hanno lo scopo di far capire al visitatore che la sezione è cambiata. Alcune nicchie aperte fanno intuire subito il colore della sala, ma ciò non toglie la piacevole sensazione di vedere, aprendo un cassetto o un’anta, che il cuore della sala è diverso dalla precedente.
Sono proprio i colori Arpa a scandire le varie sezioni del Palazzo del Fumetto. Verde Celadon, Verde Pino, Blu Berta, Maggese, Rosa Shade, Rosso Falun e Grigio Traffico: un mix che richiama l’atmosfera del cartone animato…
Il mondo del fumetto ha un uso incredibilmente vario del colore e delle tonalità, per cui la scelta della palette del museo è stata alquanto complessa: volevamo dei colori tenui, ma che avessero un carattere accostabile ai fumetti che sarebbero stati esposti nelle varie sale. Abbiamo utilizzato i prodotti di Arpa in diversi musei, apprezziamo molto le palette colori che non risultano mai scontate e le tonalità di Colorsintesi si sono accordate molto bene alle nostre esigenze.
Anche a livello tattile i materiali possono determinare la piacevolezza del percorso. Che cosa avete apprezzato della finitura Kèr?
La sensazione di toccare della carta: per un museo che espone opere fatte per lo più di carta, ci è sembrata una scelta molto opportuna.
Guidato da Alessandro Santarossa e Giovanni Scirè Risichella, Corde Architetti Associati ha sede a Sacile (Pn), in un'ex marmeria dismessa trasformata in hub direzionale. Lo studio sviluppa progetti in ambito pubblico e privato ed è specializzato in allestimenti museali e spazi di formazione specialistica. Un team multidisciplinare di professionisti si occupa della traduzione dell’idea curatoriale in progetto finito, con l’obiettivo di ampliare la percettività delle informazioni e soddisfare diverse tipologie di pubblico. La progettazione si basa sull’utilizzo di nuove soluzioni tecnologiche affiancate ai metodi didattici tradizionali e prevede un approccio multisensoriale. Tra i principali allestimenti realizzati: il Museo della Storia dell’Istituto Superiore di Sanità e l’IPSE Center del Policlinico Gemelli a Roma; il MUSME di Padova, vincitore del Premio Smart Building 2017; il Palazzo del Fumetto di Pordenone, per cui ha rivestito anche il ruolo di direttore tecnico - creativo nel settore museo ed esposizioni; l’allestimento del museo dell’abazia di Pomposa “Mater Musicae” in progettazione finanziato dal PNRR; il nuovo allestimento museografico e tecnologico della sezione Eleonora Duse nel Museo civico di Asolo; gli allestimenti del Museo dell’ex centrale idroelettrica Pitter e il MIRS - Museo Interattivo della Radio e della Società.